Articoli settimanali

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Approfondimenti settimanali dei post pubblicati sulla pagina facebook Pronto Soccorso Psicologico Italia.

1 Giugno 2025

L’ANSIA: QUANDO LA MENTE CORRE PIÙ VELOCE DELLA REALTÀ

Ansia e attacchi di panico assumono con sempre maggiore frequenza un ruolo centrale nel contesto della salute mentale. Non si tratta semplicemente di disturbi da etichettare, ma di esperienze emotive profonde che possono modificare radicalmente la percezione di sé, degli altri e del mondo circostante. Questi stati si manifestano con intensità variabile: a volte in modo sottile e silenzioso, altre volte con l’improvvisa intensità di un attacco di panico, portando con sé un peso di sofferenza che non si limita alla sfera mentale, ma si esprime anche attraverso sintomi fisici, come la somatizzazione. L’ansia, in origine, è una risposta naturale e utile: un segnale di allerta che ci prepara ad affrontare un pericolo. Ma quando perde il legame con il reale e si cronicizza, finisce per trasformarsi in una prigione invisibile, limitando la libertà, la spontaneità e la serenità della vita quotidiana. Gli attacchi di panico, invece, esplodono con forza destabilizzante: tachicardia, vertigini, sudorazione, senso di soffocamento, paura di morire o di impazzire, sintomi che fanno vacillare ogni certezza e rendono faticoso anche il più semplice gesto del vivere. A tutto ciò si aggiungono le somatizzazioni — ovvero le manifestazioni fisiche del disagio emotivo — che sfumano ulteriormente il confine tra mente e corpo, rendendo spesso più complesso il riconoscimento e la comprensione del problema. Avvicinarsi a questi fenomeni richiede la capacità di guardare in profondità, con mente chiara e cuore aperto, guidati dalla scienza ma radicati nell’ascolto autentico dell’esperienza umana. In questa prospettiva, il percorso non è solo quello della diagnosi o della terapia, ma anche della consapevolezza e del rispetto. Riconoscere e dare voce a queste esperienze è un atto di coraggio, ma anche un primo passo verso la “guarigione” e il ritorno a una vita vissuta con maggiore pienezza, equilibrio e autenticità.
12 Aprile 2025

Manipolazione e dipendenza affettiva: quando l’amore diventa una trappola

La manipolazione e la dipendenza affettiva sono due fenomeni psicologici di notevole complessità, frequentemente interconnessi, che esercitano un'influenza profonda sulle dinamiche relazionali e sul benessere emotivo degli individui coinvolti. La manipolazione affettiva, in particolare, si manifesta attraverso strategie subdole con cui una persona esercita un controllo sulle emozioni e sul comportamento di un’altra. Tecniche come il gaslighting(manipolazione psicologica), l'isolamento sociale e la svalutazione vengono spesso mascherate da manifestazioni di amore o preoccupazione, ma in realtà hanno l'effetto di minare la percezione della realtà da parte della vittima, inducendola in uno stato di confusione, ansia e vulnerabilità. D'altra parte, la dipendenza affettiva descrive una condizione in cui un individuo sviluppa un legame emotivo insano e squilibrato con un'altra persona, alimentato da paure di solitudine, insicurezza e confusione interiore. Questo attaccamento patologico può originarsi da esperienze di trauma affettivo, in cui l'amore è associato al dolore e alla sofferenza, creando un ciclo ricorrente di desiderio e rifiuto, di attrazione e fuga. In entrambi i casi, questi meccanismi influenzano in maniera significativa la qualità della vita emotiva e relazionale degli individui, portandoli a vivere in una condizione di instabilità e sofferenza. La relazione diventa così una fonte di ansia, in cui la persona si sente costretta a mantenere il legame, anche a costo della propria integrità e felicità. È importante riconoscere che tali dinamiche non si limitano alle relazioni romantiche, ma possono manifestarsi anche nei rapporti familiari, nelle amicizie e nei contesti professionali. L’esplorazione di questi temi non solo “getta” luce su un aspetto del comportamento umano spesso taciuto, ma offre anche gli strumenti necessari per riconoscere e affrontare situazioni di abuso emotivo. Analizzando in modo critico queste dinamiche, l’intento è di fornire una comprensione profonda del motivo per cui alcune persone cadano preda di tali comportamenti, sottolineando l’importanza di strategie di intervento e supporto adeguati. Solo attraverso una maggiore consapevolezza, un’approfondita comunicazione e un impegno costante possiamo sperare di rompere il ciclo della manipolazione e costruire relazioni più sane e autentiche, fondate sul rispetto reciproco e sull’autenticità affettiva.
6 Aprile 2025

Mi amo troppo per stare con chiunque

Sara viene uccisa, in apparenza, solo e semplicemente per aver difeso un suo scopo e obiettivo di vita “mi amo troppo per stare con chiunque”, per un “no” in un contesto sociale, come quello giovanile attuale, che non riesce a sopportare la frustrazione legata al diniego, in un contesto adolescenziale in cui l’altro diventa un oggetto che si deve piegare con tutti i mezzi, compresa la violenza e la sopraffazione, ai propri desideri.
29 Marzo 2025

La buona EduComunicazione

L’originalità dell’argomento scelto dall’autore, l’educomunicazione, mette l’accento su una delle maggiori tematiche con cui dobbiamo confrontarci in un contesto contraddistinto dal sopravvento che stanno sempre più prendendo piede all’interno della nostra società ovvero i social media. Non è un caso che il Prof. Pira titola il libro la buona educomunicazione come modalità di contrasto rispetto al potere delle reti digitali che sempre più stanno pianificando lo sviluppo degli individui: la sfida che abbiamo davanti è quella del passaggio dalla cultura analogica a quella digitale e, nel contempo, come far entrare la prima nella seconda. In tempi di intelligenza artificiale sembrerebbe il gesto di coloro che abbaiano alla luna eppure scritti come quello del Prof. Pira tendono a rimettere al centro del processo educativo l’individuo come essere che, attraverso le sue cognizioni, è in grado di governare il processo evolutivo piuttosto che risultare semplicemente il fruitore inconsapevole di metodologie e strategie pianificate dai programmatori delle società digitale. Le riflessioni scientifiche del Prof. Pira auspicano una collaborazione partecipativa di tutti gli attori coinvolti all’interno dei processi educativi inclusi i social media che non vanno demonizzati ma utilizzati ai fini di una maggiore crescita evolutiva e culturale di tutti gli individui.
8 Marzo 2025

FERITE SILENZIOSE: AUTOLESIONISMO E SUICIDIO ADOLESCENZIALE STRATEGIE DI PREVENZIONE PER ADOLESCENTI A RISCHIO

L'autolesionismo e il suicidio in età adolescenziale rappresentano manifestazioni complesse di un profondo disagio emotivo e psicologico. Sebbene l'autolesionismo non sia sempre un indicatore diretto di intenti suicidari, esso costituisce un segnale d'allarme significativo, espressione di un tentativo di gestione di stati emotivi intensi e spesso insostenibili. In determinate circostanze, questa condotta può evolvere in un rischio suicidario, specialmente quando il soggetto percepisce un senso di impotenza assoluta e la sensazione di essere intrappolato in un circolo vizioso di sofferenza ineludibile. Il suicidio adolescenziale rappresenta uno degli esiti più drammatici di tale disagio, influenzato da una molteplicità di fattori di rischio, tra cui esperienze traumatiche, difficoltà familiari, conflittualità interpersonali, disturbi psichiatrici e pressioni sociali sempre più pervasive. Affrontare efficacemente questi fenomeni richiede un approccio preventivo tempestivo e un supporto multidimensionale che coinvolga professionisti della salute mentale, nuclei familiari, istituzioni scolastiche e l'intera comunità. Risulta essenziale la creazione di contesti sicuri e accoglienti, in cui gli adolescenti possano esprimere le proprie emozioni senza timore di giudizio, promuovendo nel contempo un accesso agevole a percorsi terapeutici mirati, volti ad alleviare il dolore psicologico e a favorire la costruzione di prospettive future orientate alla speranza e al benessere.
22 Febbraio 2025

L’INFLUENZA DELLE EMOZIONI SUL NOSTRO EQUILIBRIO E BENESSERE PSICOLOGICO

Le emozioni costituiscono un insieme di reazioni psicofisiologiche che si manifestano in risposta a stimoli sia interni che esterni, modulando il nostro comportamento. Esse si intrecciano con l’esperienza individuale in modi talvolta impercettibili, talvolta dirompenti, influenzando la nostra percezione e la nostra capacità di adattamento. Indissolubilmente legate ai processi cognitivi, neurofisiologici e sociali, le emozioni svolgono un ruolo importante nella regolazione delle decisioni e nel mantenimento dell’equilibrio psicofisico dell’individuo. Tradizionalmente, vengono distinte in emozioni primarie come gioia, tristezza, paura, rabbia e in emozioni complesse, quali invidia, nostalgia e gratitudine, le quali emergono dall’interazione tra predisposizioni neurobiologiche, esperienze soggettive e influenze ambientali. Le neuroscienze “affettive” evidenziano il loro ruolo in strutture cerebrali come l’amigdala, l’insula e la corteccia prefrontale nella regolazione e nell’elaborazione. Tuttavia, le loro manifestazioni e interpretazioni sono profondamente influenzate dal contesto socioculturale, facendo sì che l’emotività diventi un fenomeno in continuo cambiamento e strettamente legato al contesto in cui si sviluppa. Lo studio delle emozioni si configura, dunque, come un campo di ricerca interdisciplinare, in cui confluiscono saperi provenienti dalla psicologia, dalla filosofia, dalla biologia e dalle scienze cognitive, testimoniando la complessità e la centralità di questo ambito nell’esplorazione della natura umana.
8 Febbraio 2025

Il Triage psicologico in corso di emergenza: un nuovo modello

L’ articolo di seguito presentato espone gli aspetti teorici e pratici dello stress e della psicologia dell’emergenza presentando un nuovo strumento di valutazione del triage psicologico. L’algoritmo proposto rende facile la valutazione psicologica del ferito, è immediato e preventivo tanto da porsi come strumento facilitatore nel riconoscimento precoce di disturbi prodromici.
2 Febbraio 2025

Tra spinte generative e antigenerative: gli adultiscenti

Lo sviluppo dell’individuo passa attraverso varie fasi poiché ogni individuo, da un lato, ha una storia e, dall’altro, crea storia. Crescere prevede un grande lavoro poiché ogni fase fase fa entrare in un mondo nuovo dal quale si esce con nuovo sé. Bloccare questo processo di crescita o il permanere all’interno di una fase dello sviluppo senza la necessaria transizione a quella successiva diventa funzionale all’antigeneratività. Il mandato che riceviamo dalle generazioni precedenti è quello di rilanciare il patto generativo attraverso l’elaborazione della storia generazionale in cui siamo immersi fin dalla nascita. Fondamentale a tal fine è il processo di svincolo dalla famiglia di origine che permette di abbandonare l’adolescenza per passare all’adultità. Abbandonare il nido dove siamo nati e cresciuti comporta un viaggio eroico in cui dobbiamo confrontarci con ciò che ci è stato trasmesso e tramandato dalle generazioni precedenti in modo da poter costruire una nuova storia da trasmettere a quelle successive. All’interno del nostro sistema sociale si sta imponendo sempre più una nuova ed inedita fase dello sviluppo quella dell’adultescenza ovvero di adulti che assumono comportamenti tipici degli interrompendo la spinta verso la generatività.
25 Gennaio 2025

Dalla razionalità ai sentimenti attraverso il romanzo di famiglia nel ‘700

Spesso l’arte precede la scienza e le intuizioni scientifiche. L’eterna dicotomia tra razionalità e sentimenti trova rispondenza nelle storie,  nei drammi, nelle contraddizioni delle rappresentazioni letterarie del 1700. Da un lato, l’illuminismo che attraverso il “Sapere Aude” ovvero l’esaltazione dell’intelligenza per far uscire l’uomo dallo stato di minorità e, dall’altra, il preromanticismo e il romanticismo che, al contrario, esaltano i sentimenti come elementi guida dell’esistenza umana. Queste due correnti di pensiero costituiscono i precursori della teoria freudiana sulla funzione dell’inconscio, da un lato, e l’IO e il  Super Io, dall’altro,  che in parte erano stati ipotizzati da due grandi filosofi Liebinitz  attraverso la teorizzazione dell’esistenza di un mondo al di fuori della nostra coscienza (l’inconscio) e Schopenhauer con la descrizione della realtà fenomenica e noumenica.
18 Gennaio 2025

LE RADICI PSICOLOGICHE DEL MALESSERE POST-PARTUM

La maternità, derivante dall'esperienza del parto, dà avvio a un intenso cammino di introspezione che guida la donna verso una profonda e radicale rielaborazione della propria identità. La neo-madre, in un delicato equilibrio tra gioia e ansia, si trova a confrontarsi con una serie di interrogativi esistenziali legati alla cura del bambino e alla costruzione del loro legame. Il rapporto con il figlio, inteso come un'estensione di sé, attiva un processo di rielaborazione della propria storia familiare, in cui la figura materna interiorizzata, viene riattualizzata e integrata in una nuova dimensione relazionale. Ne nasce un legame tripartito, tra la madre presente, la madre interna e il bambino, dando vita a una dinamica complessa e affascinante. Non di rado, però, le fluttuazioni ormonali post-partum possono evolvere in una depressione post-partum se non gestita adeguatamente.
29 Dicembre 2024

Il tempo dell’attesa tra fiducia e speranza

Il 2024 è giunto al capolinea, e siamo ormai freneticamente proiettati nel nuovo anno vivendo il tempo dell’attesa, del vuoto per quello che è stato e per ciò che vorremmo che avvenisse nel prossimo. E’ il momento della tensione ansiosa che porta a consultare oroscopi e tutto ciò che può essere utile per sollevarci dalle frustrazioni dei vissuti presenti e per lenire l’angoscia legata all’oscurità del tempo futuro. Nel contempo, come sostiene Gotthold Ephraim Lessig scrittore e drammaturgo del 18° secolo, l’attesa del piacere è essa stessa il piacere.
21 Dicembre 2024

La magia della favola di Babbo Natale

Tutte le fiabe hanno un valore senza pari, ma la favola di Babbo Natale e la magia che si respira in dicembre offre ai bambini e non solo la possibilità di rinascere e affrontare i problemi con un ottica più positiva e ottimistica. L’atmosfera emotiva che si crea intorno alle tradizioni e alle fiabe natalizie ci riporta, ai ricordi della nostra infanzia, mentre, attesa e desiderio attivano la fantasia e la creatività avvicinandoci al mondo interiore dei più piccoli. Il racconto del simpatico "vecchietto" che con il suo vestito rosso e il suo gran pancione scenderà dalla canna fumaria del camino e lascerà loro i doni che hanno tanto desiderato, è la favola per eccellenza che coinvolge e avvolge tutti. In quest'articolo ne analizzeremo l'importanza educativa, il valore che ha l'arrivo di Babbo Natale per i bambini, dunque il valore che attribuiscono all'attesa e la rilevante funzione di attivazione della fantasia e della creatività dei più piccoli, a garanzia della loro crescita emotiva, dello sviluppo del pensiero magico e della loro immaginazione. Oltre che la funzione quasi catartica che rappresenta per gli adulti a cui la notte del suo arrivo rievoca desideri passati, nostalgici pensieri ma porta anche tanta speranza.