Grooming e Sexting

A cura della Dott.ssa Francesca Torre, Psicologa Clinica Pronto Soccorso Psicologico-Italia

Abstract

The adolescent phase is a particularly critical period for development, as it encompasses the centrality of a “transition process” from childhood to adulthood and involves a series of both physical and cognitive “changes” that are not always particularly easy to deal with.

In this particular stage of development, young people are particularly fragile and vulnerable, and it is precisely this vulnerability that in some cases can be leveraged to obtain some unlawful purposes through the Web: the more time spent on social media and surfing the Internet in general, the higher the possibility of taking some risks, because even in virtual life as in real life there are ill-intentioned individuals whose goal is to take advantage of the weakness of some subjects, and in this case, young people are fertile ground for these actions.

Among the many typical dangers of the Net, we will delve into the phenomenon of Grooming and Sexting in this article.

Riassunto

La fase adolescenziale è un periodo particolarmente critico per lo sviluppo, in quanto racchiude la centralità di un “processo di transizione” dall’infanzia all’età adulta e comporta una serie di “cambiamenti” sia fisici che cognitivi non sempre particolarmente facili da affrontare.

In questa particolare fase dello sviluppo i giovani sono particolarmente fragili e vulnerabili, ed è proprio su questa vulnerabilità che in alcuni casi si può far leva per ottenere alcuni scopi non leciti tramite il Web: difatti più è abbondante il tempo impiegato sui Social e sulla navigazione Internet in generale, più è alta la possibilità di correre alcuni rischi, perché anche nella vita virtuale come in quella reale ci sono individui malintenzionati il cui obiettivo è approfittare della debolezza di alcuni soggetti, ed in questo caso i ragazzi sono terreno fertile per queste azioni.

Tra i molteplici pericoli tipici della Rete approfondiamo in questo articolo il fenomeno del Grooming e del Sexting.

Grooming e Sexiting

Introduzione:

Siamo consapevoli che con l’avvento e l’incessante sviluppo e diffusione delle nuove tecnologie di comunicazione, la nostra cultura sta cambiando, il nostro modo di comunicare sta cambiando, i linguaggi stanno cambiando, le relazioni e il loro instaurarsi stanno cambiando e, di conseguenza, specialmente per le nuove generazioni, queste trasformazioni, date da una “rivoluzione digitale” ancora in atto, stanno influendo anche sul loro processo di sviluppo e sulla costruzione dell’identità.

Ormai è conoscenza comune che la fase adolescenziale è un periodo particolarmente critico per lo sviluppo, in quanto racchiude la centralità di un processo di transizione dall’infanzia all’età adulta e comporta una serie di cambiamenti sia fisici che cognitivi non sempre particolarmente facili da affrontare.

F. Ritorto (2019) definisce chiaramente queste difficoltà evolutive tipiche dell’adolescenza: “Risulta evidente che l’adolescenza è un periodo in cui si sviluppano parallelamente o interagiscono diversi processi: 

cambiamenti fisici dovuti alla pubertà: un processo di sviluppo, ormonale e fisico, accompagnato da un complessificarsi delle esperienze relazionali;

cambiamenti nelle relazioni, che coinvolgono anche la dimensione della sessualità, e più in generale i rapporti con gli altri, i genitori, i coetanei dello stesso sesso; 

cambiamenti nei ruoli, che diventano sempre più simili a quelli adulti, con crescenti aspettative e richieste dalla società in relazione a capacità di autocontrollo, autonomia, produttività, scelta e assunzione di responsabilità; 

cambiamenti cognitivi, in termini di sviluppo delle capacità logiche, sostenuti anche da processi di maturazione cerebrale e dalle conquiste cognitive legate ad essi; 

cambiamenti nella prospettiva temporale, non più centrata solo sull’area del presente e immediato futuro, ma aperta verso un futuro più lontano in termini di progetti, scopi e persistenti impegni verso di essi, in cui il passato personale viene recuperato, rivisitato e usato per costruire progetti, mantenere la stima di sé o cercare sicurezza di fronte all’incertezza e al cambiamento”.

In questo vortice di trasformazioni, frequentemente i ragazzi si trovano soli, non compresi, spaesati, confusi, in poche parole sono particolarmente fragili e vulnerabili, è proprio su questa vulnerabilità che in alcuni casi si può far leva per ottenere alcuni scopi non leciti tramite il Web.

…Anche perché è ormai assodato che navigare in Rete e utilizzare le app e le principali piattaforme Social è il pane quotidiano di noi tutti, ma in particolar modo dei giovani che su quell’oggetto (lo smartphone) ripongono quasi una sorta di fiducia assoluta perché è per mezzo del cellulare che riescono a soddisfare tutte le aspettative e bisogni di cui necessitano, diventando quasi un prolungamento dello loro stesso sé.

Quindi, più è abbondante il tempo impiegato sui Social e sulla navigazione Internet in generale, più è alta la possibilità di correre alcuni rischi, perché anche nella vita virtuale come in quella reale ci sono individui malintenzionati il cui obiettivo è approfittare della debolezza di alcuni soggetti, e in questo caso i ragazzi sono terreno fertile per queste azioni.

Infatti possiamo ormai ai giorni nostri considerare Internet come un luogo di scambio, una città virtuale in cui si entra in relazione con gli altri per svariate attività e scopi. E tra i molteplici pericoli tipici della Rete approfondiamo in questo articolo il fenomeno del Grooming e del Sexting.

Il fenomeno del Grooming:

Con il temine Grooming si fa riferimento ad azioni e comportamenti di adescamento online e manipolazione da parte di adulti nei confronti di giovani vittime per poi poter raggiungere l’obiettivo di un incontro reale e infine poter approfittarne per la soddisfazione dei propri istinti sessuali.

Per capirne meglio il significato si cita la definizione di Faccioli (2015): “Il Grooming non è un tecnologia, un programma o un dispositivo digitale di comunicazione, bensì una tecnica psicologica utilizzata per l’adescamento di minori in rete. Ci si riferisce con questo termine al metodo con cui l”adulto, potenziale abusante, “cura” il minore internauta, potenziale vittima, inducendolo, gradualmente e con subdola ed artata perizia, a superare resistenze e diffidenze attraverso tecniche di manipolazione psicologica. Si tratta quindi di un graduale convincimento a “fidarsi” dell’adulto, sino al punto di compiacerlo nelle sue richieste, che possono spingersi sino ad un incontro personale “off line”.

I contesti d’azione privilegiati in questo caso sono le chat o i forum in cui si possono facilmente scambiare informazioni tramite messaggi e le fasi in cui si dispiega la condotta deviante del groomer sono essenzialmente cinque (ibidem).

1. La prima fase viene designata come friendship forming stage, cioè la selezione della vittima da parte dell’adescatore e l’invio iniziale di messaggi di presentazione in chat per conoscersi e iniziare a fare amicizia.

2. La seconda fase è quella della relationship forming stage, ed è la fase in cui il groomer, con le sue strategie manipolatorie, comincia ad ottenere la fiducia da parte della vittima e cerca di consolidarne il rapporto di amicizia, parlando di abitudini, interessi, stili di vita diventando il rapporto sempre più confidenziale.

3. La terza fase viene riconosciuta come risk assesment stage ovvero, dopo aver ottenuto le informazioni a lui utili, il groomer valuta se ci sono le condizioni per poter spingersi oltre e progettare la riuscita del proprio piano d’abuso.

4. La quarta fase è denominata exclusivity stage, nella quale il groomer cerca il compiacimento da parte della vittima e lavora per consolidare quella fiducia che ormai è riposta nella sua persona al punto tale da poter affrontare argomenti che riguardano la sfera intima. Vengono rivolte molte attenzioni, affetto, regali o promesse per creare un legame emotivo; sono tutte strategie manipolatorie che portano ad un senso di confusione e dipendenza nei minori, che possono sentirsi intrappolati o incapaci di uscire dalla situazione.

5. La quinta ed ultima fase è denominata sexual stage, vale a dire la messa in atto di condotte e richieste da parte dal groomer nei confronti del minore, atte a soddisfare i suoi interessi sessuali come lo scambio di foto in cui vengono mostrati i genitali, video chat in cui anche se virtualmente si assiste e si compiono determinate pratiche, fino ad arrivare allo scambio dei numeri telefonici e nei casi più gravi a forme di abuso vero a proprio nel contesto reale.

Il Grooming può causare traumi significativi nei minori. Si tratta di una vera e propria esperienza di abuso sessuale o di sfruttamento che può lasciare cicatrici emotive profonde e portare a una serie di conseguenze psicologiche a lungo termine, tra cui disturbi dell’umore, ansia e possibile insorgenza di disturbo post-traumatico da stress, interferendo anche nelle modalità di relazione interpersonale.

È fondamentale conoscere i segni del Grooming, soprattutto per le principali agenzie educative come la famiglia e la scuola al fine di stabilire misure di prevenzione, che permettano di arginare il fenomeno e di intervenire in una fase ancora precoce. Ciò è possibile promuovendo ed educando ad una comunicazione aperta e sicura, creando un ambiente in cui ci sia fiducia per segnalare eventuali comportamenti sospetti.

Il fenomeno del Sexiting:

Un’altra nuova forma di rischio per le giovani generazioni correlate alla diffusione delle nuove tecnologie di comunicazione è il Sexting, ossia la tendenza a scattare con lo smartphone foto nudi o quasi ed, in seguito, scambiarle in chat o pubblicarle sui Social; infatti questo termine deriva dalla fusione delle parole inglesi sex (sesso) e texting (inviare messaggi elettronici), ed è un neologismo utilizzato proprio per indicare l’invio di messaggi, testi, video e/o immagini sessualmente espliciti, principalmente tramite lo smartphone.

Il Sexting può diventare una forma di dipendenza o una dinamica di controllo nelle relazioni, tanto che alcune persone possono sviluppare una dipendenza emotiva o sessuale dal sexting, perdendo il controllo sulla frequenza o sull’intensità delle loro attività.

Allo stesso modo, esso può essere utilizzato come un mezzo per esercitare il controllo o il potere su qualcun altro, manipolandolo con la minaccia della divulgazione del materiale ottenuto.

In Chalfen (2009) è possibile rilevare gli aspetti principali del Sexting che sono essenzialmente quattro:

– in primo luogo vi è l’atteggiamento di fiducia: i giovani che compiono queste pratiche si fidano delle persone a cui inviano il materiale fotografico e video che li ritrae nudi -infatti i destinatari il più delle volte sono amici o fidanzati- senza però tener conto che se il rapporto di amicizia o amoroso finisse, questo stesso materiale potrebbe essere usato per ripicca e diffuso senza il consenso dell’interessato;

– e qui ci colleghiamo al secondo e al terzo aspetto ossia, rispettivamente la pervasività e la persistenza, in quanto le attività su Internet sono immediate, repentine e a rapida diffusione: basta un semplice click e un determinato contenuto ha già fatto il giro del mondo e dunque, una volta che un file viene messo in Rete, difficilmente è possibile eliminarlo definitivamente.

– Infine il quarto aspetto è la non consapevolezza da parte dei ragazzi dei rischi anche legali a cui incorrono perché trattandosi di soggetti minori in espliciti atteggiamenti sessuali, il passo dal gioco alla pedopornografia è proprio breve.

Il Sexting comporta rischi anche in termini di privacy: le immagini o i messaggi inviati possono essere diffusi senza il consenso delle persone coinvolte, portando a sentimenti di violazione, vergogna e ansia riguardo alla divulgazione pubblica delle proprie immagini o informazioni personali.

Oltre alle non indifferenti conseguenze legali, questa pratica ha importanti conseguenze emotive e di conseguenza psicologiche come possiamo leggere in questa parte di un articolo pubblicato da Save the Children: “Queste riguardano l’affettività e in particolare il tema del consenso. La pressione dei pari (“lo fanno tutti o tutte”), ricatti o minacce (“se non lo fai, non mi ami”), problemi di autostima o il sentirsi in dovere nei confronti del proprio partner al fine di evitare il senso di colpa, possono essere tutti elementi che portano un ragazzo o una ragazza a cedere a comportamenti che non rispettano i suoi tempi o desideri. Per questo motivo, è importante che il ragazzo o la ragazza sia equipaggiato/a con strumenti che gli/le consentano di leggere criticamente quello che vede o sperimenta, anche quando si tratta della sua sessualità, per poter, ad esempio, definire i propri confini e riconoscere quando una richiesta esterna li supera. I ragazzi e le ragazze hanno il diritto di vivere la sessualità secondo tempi e modi adatti alla loro maturità e questo può avvenire solo se possono contare su conoscenze e competenze specifiche, in grado di orientarli e guidarli nelle loro scelte anche online. L’educazione alla sessualità all’affettività è fondamentale, per prevenire forme di abuso e per permettere ai minori di effettuare scelte che migliorino la qualità della loro vita”.

Conclusioni:

Considerato l’effetto pervasivo di Internet e dei Social sulle nostre vite, in particolar modo per i giovani adolescenti, ne consegue e dobbiamo esserne coscienti che anche lo sviluppo del processo identitario subisca delle trasformazioni rispetto alle teorie classiche, soprattutto rispetto alla possibilità sul Web di poter creare diversi profili, e quindi fare i conti con la gestione di diverse identità e, come abbiamo visto in precedenza, proprio questo mascherarsi dietro un falso Sé è una delle cause principali che rafforzano l’agire di chi utilizza Internet e lo smartphone con fini delinquenziali, perché permette di minimizzare la responsabilità individuale.

D’altra parte l’affermarsi del concetto di Sé dipende dalle esperienze che facciamo tramite le relazioni interpersonali, nella convivenza e nello scambio con gli altri; dunque, le svariate possibilità di connessione delle nuove tecnologie comunicative legate al Web e i vari scambi relazionali che ne conseguono, fanno si che la Rete riesca a captare anche i nostri bisogni e desideri profondi, strutturando stili di personalità multipla che integrano aspetti del reale e del virtuale.

Da quanto esposto fino ad ora, è fondamentale tenere conto di tutte le insidie che il Web potrebbe nascondere in particolar modo per i ragazzi che ormai ne fanno un uso quotidiano e continuo; infatti si potrebbe dire che soprattutto lo smartphone sta quasi assumendo una funzione protesica della stessa mano che lo tiene, come prolungamento di essa.

In questo contesto è dunque necessario e quasi obbligatorio per la principale agenzia educativa quale è la scuola, attenzionare e approfondire le tematiche relative all’utilizzo di Internet e i pericoli correlati, così da conoscere meglio questa realtà e farla conoscere ai principali attori del sistema, ovvero in primo luogo gli alunni, gli insegnanti e la famiglia, attuando campagne di formazione e informazione che abbiano come scopo principale la prevenzione del rischio.

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Bibliografia e Sitografia:

– Chalfen, R. “It‟s only a picture: sexting, smutty snapshots and felony charges 1. Visual studies, 2009, 24(3), 258-268

– Faccioli, M. “Minori nella rete.Pedofili, pedopornografia,deep web, social network, sexting, gambling, grooming e cyber bullismo nell‟era digitale: analisi e riflessioni su giovani e giovanissimi navigatori nei lati oscuri del web. Key Editore, Frosinone, 2015. Pag 65

– Faccioli, M. Internet e il fenomeno del grooming https://www.personaedanno.it/articolo/internet-e-il-fenomeno-del-grooming-marco-faccioli

– Ritorto. F., “Elementi di psicologia dello sviluppo, del ciclo di vita e psicologia dell’attaccamento” in dispense Master psicologia scolastica, Unicusano, 2019 pag 117

– Save the Children. “Il sexting e gli adolescenti: cos’è e perché è diffuso”. https://www.savethechildren.it/blog-notizie/il-sexting-e-gli-adolescenti-cos-e-perche-e-diffuso

Dott.ssa Francesca Torre, Psicologa Clinica