L’Eiaculazione Precoce

a cura della Dott.ssa Daniela Cusimano, Psicologa Clinica, Coordinatrice Pronto Soccorso Psicologico Italia

Eiaculazione precoce

L’arte di piacere consiste nell’essere soddisfatti. (William Hazlitt)

L’eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale molto comune nell’uomo, in tutte le età.  È molto importante che il paziente venga sempre valutato da un esperto al fine di escludere condizioni secondarie, ed eventualmente trattare queste patologie.

Chi è affetto da eiaculazione precoce lamenta mancanza di controllo della stessa e apprensione per l’incapacità di ritardarla.

Esistono vari tipi di eiaculazione precoce: permanente (lifelong), acquisita (esordisce dopo un periodo di funzionamento sessuale normale), situazionale (solo con stimolazione, situazione o partner specifici) e generalizzata (si verifica in tutte le situazioni).

Questa disfunzione può portare a bassa autostima, bassa autoefficacia, senso di inadeguatezza, frustrazione, mancanza di assertività e diminuzione del desiderio, piacere/soddisfazione sessuale con ripercussioni nelle relazioni di coppia.

Le cause possono essere di tipo psicologico ed emotivo e riguardare le dinamiche interne della coppia o, in casi più rari, essere determinate da fattori fisici come l’ipertiroidismo, ipersensibilità dell’apparato genitale maschile o infiammazioni come prostatite e vescicolite.

Trattandosi di una patologia che in alcuni casi è presente fin dall’adolescenza, è molto difficile dare consigli su come evitarla e su come ritardare l’eiaculazione con rimedi fai-da-te. Possiamo dire, tuttavia, che il problema non andrebbe sottovalutato, per non compromettere e/o portare a un deterioramento del rapporto di coppia con l’insorgenza di problemi psicologici di coppia. All’interno della coppia, inoltre, aiutare il partner parlandone apertamente e invitandolo a rivolgersi ad uno specialista, può rappresentare un’azione importante per aumentare la consapevolezza sulle possibili strategie da mettere in atto.

Il disagio è vissuto anche dal partner il quale, inconsapevolmente, ne aggrava il disturbo e soffre lui stesso. Spesso l’eiaculazione rapida viene letta dal partner come mancanza di rispetto e di attenzione o come indice di egoismo. E’ importante anche per questo tipo di patologia rimangono valide alcune essenziali abitudini di vita che aiutano a mantenere l’organismo in un buono stato di salute. Fra queste vogliamo ricordare: evitare un aumento di peso patologico e/o perdere peso, se ci si trova in condizione di obesità; evitare di condurre una vita troppo sedentaria ; evitare l’utilizzo di  droghe. L’aspetto psicologico in questo tipo di disturbo è determinante. Tra i sintomi maggiormente riscontrati abbiamo: ansia sociale, ansia da prestazione, depressione, problemi di coppia, insoddisfazione per l’immagine corporea, assuefazione da masturbazione ed esperienze sessuali negative sono tutti fattori che spesso contribuiscono a generare il disturbo.  L’ansia, proprio come nel deficit erettile, ha un ruolo determinante nella genesi di questo disturbo, in quanto, secondo quanto emerso da diversi studi, proprio nel momento in cui l’uomo raggiunge alti livelli di eccitamento inizia a provare forti sentimenti d’ansia che determinerebbero un orgasmo involontario.

Il soggetto per evitare ciò limita le stimolazioni genitali al minimo, riduce i tempi dedicati alle attività preliminari, si concentra in maniera eccessiva sul problema ed è costantemente preoccupato per la propria attività sessuale col risultato di deprivare di ogni aspetto piacevole la propria esperienza sessuale. Questo atteggiamento di controllo della attività sessuale può determinare un blocco non solo del desiderio, ma anche del comportamento sessuale; il soggetto inizierebbe a vivere con timore ogni rapporto, a tal punto da sviluppare ansia da prestazione, che in breve condurrebbe il paziente all’allontanamento e all’ evitamento del rapporto sessuale.

Ciò può sembrare un paradosso del disturbo : non riuscendo a regolare l’intensità crescente dell’eccitazione, per evitare di eiaculare precocemente,  l’uomo può provare a distrarsi per “non sentire”; meno presta attenzione alle sensazioni sensoriali, però, meno ha la possibilità  di apprendere a riconoscere le sensazioni fisiche che precedono il punto di inevitabilità  orgasmica, non potendo così sviluppare la capacità  del controllo fisiologico del riflesso eiaculatorio. Il partner, di conseguenza,  può reagire con rabbia e frustrazione, sviluppando vissuti di scarsa attenzione da parte dell’altro, oppure può diventare inconsapevolmente rifiutante o punitivo.

Ciò che sovente accade è che la coppia non si predisponga più a una ricerca condivisa del piacere, ma sviluppi un’idea di sessualità  più in termini di prestazione in cui dimostrare qualcosa all’altro. Inoltre l’insoddisfazione conseguente che si genera in entrambi i partner può alimentare conflittualità, riduzione della comunicazione, vissuti di rifiuto, oltre ad un’emotività  caratterizzata da ansia e/o rabbia che rischiano poi di influire negativamente anche sulla risposta sessuale di desiderio ed eccitazione.
Il coinvolgimento di entrambi i partner nel percorso terapeutico è allora davvero funzionale perché la coppia ritrovi o sviluppi modalità  nuove per vivere la sessualità   alla luce del piacere condiviso e reciproco.